MUSEO LABORATORIO TESSITURA BROZZETTI

LA TRADIZIONE TESSILE

La storia della tessitura in Umbria ha radici antiche, le cosiddette “Tovaglie perugine” erano punto di forza della grande tradizione tessile nella Perugia medievale.

Già dalla fine del XII secolo le “Tovaglie perugine” erano utilizzate come tovaglie da altare nelle chiese del Centro Italia, l’importanza come arredo liturgico è documentata dalla frequenza con cui compaiono nei dipinti dei più grandi pittori del XIV e XV secolo: da Simone Martini a Pietro Lorenzetti, da Giotto al Ghirlandaio, fino a Leonardo da Vinci.

Nel corso dei secoli si trovano le tovaglie d’altare di fattura perugina elencate in moltissimi inventari di importanti chiese e conventi italiani ed europei, si trovano inoltre inserite in atti notarili che trattano di “beni dotali”, a testimonianza dell’uso domestico assunto da questi tessuti. Emblematica la citazione di “tovaglie e pannili perugini” nell’inventario della dote di Caterina de’ Medici andata sposa a Francesco II di Francia.

Dal XVI secolo comincia il lento declino della diffusione di questa tipologia tessile, alla fine dell’ottocento solo nelle case e nei conventi delle campagne umbro-marchigiane sopravviveva una produzione strettamente locale.

IL LABORATORIO SCUOLA DI GIUDITTA BROZZETTI

Durante la I Guerra Mondiale Giuditta Brozzetti venne nominata direttrice delle Scuole Elementari di Perugia, nei frequenti giri in calesse che compiva per ispezionare le scuole dei paesi del contado riscoprì l’antica tradizione tessile sopravvissuta nelle case contadine.

Da quel momento Giuditta ne divenne un’esperta estimatrice, raccogliendo i tessuti più belli per portarli in città: i lavori venivano esposti alla Mostra Permanente “Arti Decorative Italiane” e venduti, diventando una fonte di guadagno e di emancipazione per le contadine del perugino.

Finita la guerra, al rientro degli uomini dal fronte, Giuditta si dimise dall’incarico di direttrice per fare posto ai reduci. Nel 1921 iniziava così la sua “avventura”: aprì il Laboratorio di tessitura a mano nel quale riprodurre oltre alle tradizionali stoffe umbre, alcuni dei più bei damaschi del passato.

Nel Laboratorio si utilizzavano, e si utilizzano ancora oggi, i tradizionali telai manuali a pedali con quattro “licci” per produrre i “tessuti rustici” caratteristici delle campagne e i telai “a jacquard” (brevetto Vincenzi, 1836) per realizzare damaschi e le “tovaglie perugine”. Gran parte della ricerca iconografica fu svolta da Giuditta Brozzetti che si avvalse della collaborazione del grande xilografo marchigiano Bruno da Osimo che ebbe l’incarico di eseguire i disegni.

Sotto l’impulso imprenditoriale della fondatrice l’azienda divenne uno dei laboratori per la produzione di tessuti artistici tradizionali più noti e apprezzati d’Italia. Nel 1957 Eleonora, figlia di Giuditta, rilevò il Laboratorio e ampliò l’attività creando anche stoffe per l’abbigliamento e una linea di modelli propri premiata a Milano.

Per anni Eleonora fu affiancata dalla figlia Clara, appassionata di storia e iconografia, che si dedicò allo studio e alla fedele riproduzione delle “Tovaglie perugine”. Nel 1995 la quarta generazione entra di fatto nella gestione del Laboratorio di tessitura manuale “Giuditta Brozzetti” con Marta, figlia di Clara, che attua il progetto della mamma trasferendo il Laboratorio nella Chiesa di San Francesco delle Donne. Marta, interior designer, esprime la propria creatività attraverso la realizzazione di tessuti per l’arredamento. Oggi il Laboratorio è in continua evoluzione, oltre la produzione tipica, si progettano nuove soluzioni interpretando e sperimentando in chiave moderna l’antica tradizione tessile umbra.

Dove siamo

Richiedi informazioni














Ho preso visione della Privacy Policy*

Acconsento a ricevere offerte esclusive No

Comments are closed.